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I documenti matrimonio necessari per sposarsi in Italia

MARILENA GIZZI

Wedding Planner

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Si sa, sposarsi in Italia è il sogno nel cassetto non solo di noi Italiani, ma anche di molti amici d’oltralpe e d’oltreoceano, che non vedono l’ora di coronare la propria unione immersi nello spettacolo di un paesaggio, di un clima, di una convivialità e di una tradizione culinaria senza eguali. Ma qual è l’iter burocratico da seguire per celebrare il proprio matrimonio in Italia? Quali sono i documenti matrimonio che cittadini italiani e stranieri devono presentare per sposarsi nel nostro Paese?

Scopriamo insieme i passaggi necessari per sposarsi in Italia.

Per prima cosa, però, bisogna fare una distinzione doverosa tra le diverse forme di matrimonio ammesse nel nostro Paese.

Tipologie di matrimonio riconosciute in Italia: ad ogni coppia il suo matrimonio

Il matrimonio civile: è quello celebrato davanti a un ufficiale dello stato civile e riconosciuto solo dallo Stato italiano, non dalla Chiesa Cattolica. Normalmente si svolge in municipio o, in alternativa, in altri luoghi previsti dai regolamenti, ed è celebrato dal sindaco, un ufficiale di Stato Civile, un consigliere o un cittadino delegato dagli sposi. Dopo aver accertato l’insussistenza di impedimenti alla celebrazione del matrimonio, si procede con le pubblicazioni di matrimonio presso il comune di residenza degli sposi.

Il matrimonio solo religioso: è il matrimonio cattolico, celebrato in chiesa davanti al sacerdote e pertanto riconosciuto solo dalla Chiesa Cattolica. Da solo non produce effetti civili per cui non è considerato valido per lo Stato italiano.

Il matrimonio acattolico: anch’esso riconosciuto in Italia, viene celebrato da un ministro di culto non cattolico di fede ammessa nello Stato. Il matrimonio che ne deriva ha gli effetti del rito civile dopo la trascrizione nei registri dello stato civile.

Il matrimonio concordatario: è quello che viene celebrato in chiesa secondo le regole del diritto canonico e che viene trascritto negli appositi registri di stato civile producendone anche i pieni effetti civili.  È quindi un rito riconosciuto sia dallo Stato che dalla Chiesa Cattolica.

Documenti matrimonio per i cittadini italiani: quali presentare

La distinzione importante in merito alla documentazione da presentare riguarda sostanzialmente la cittadinanza e residenza dei futuri sposi.

Nel caso in cui entrambi gli sposi abbiano la cittadinanza italiana, l’iter da seguire è il seguente.

Rito civile

In caso di matrimonio civile, la coppia di sposi programma la data e il luogo di celebrazione con il comune nel quale si intende celebrare il matrimonio; se questo è diverso dal comune di residenza, a seguire, dovranno recarsi presso il loro comune di residenza e fare richiesta per le pubblicazioni (che avverranno in entrambi i comuni qualora gli sposi avessero residenza diversa). Sarà cura del comune di residenza inviare la delega alla celebrazione al comune in cui avverrà il rito.

In cosa consistono le pubblicazioni di matrimonio?

Mentre in passato si era soliti fare la promessa di matrimonio, che aveva anche una forte connotazione romantica, oggi presso l’ufficio dello stato civile si fa quello che si chiama il verbale di pubblicazione di matrimonio che potrà essere firmato dalla coppia di futuri sposi oppure da solo uno di essi munito di delega o ancora da una terza persona delegata, per esempio il wedding planner. Segue la pubblicazione all’albo pretorio online di entrambi i comuni di residenza. Le pubblicazioni verranno esposte online per 8 giorni e il matrimonio potrà essere celebrato entro e non oltre 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione, pena la decadenza di validità dei documenti.

Rito religioso concordatario

Nel matrimonio concordatario, parte dal sacerdote la richiesta per le pubblicazioni alla casa comunale se questa coincide con il comune della parrocchia. Altrimenti gli sposi seguiranno lo stesso iter necessario per il rito civile. Questa volta allo scadere del termine delle pubblicazioni il certificato di eseguita pubblicazione andrà consegnato al parroco.  Se la residenza è in comuni diversi, le pubblicazioni verranno fatte in entrambi i comuni e affisse presso le porte di entrambe le case parrocchiali. Trascorsi circa 11 giorni dalle pubblicazioni, l’ufficiale del Comune rilascia il certificato di eseguita pubblicazione e a questo punto il parroco può eseguire la cerimonia, a patto che questa avvenga entro 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione.

In un matrimonio religioso gli sposi si rivolgono in prima battuta al parroco per fissare la data, per questo motivo, solitamente è il parroco stesso che, una volta terminata la gestione di tutti i documenti necessari (ad esempio il certificato di battesimo per uso matrimoniale, l’attestato di partecipazione al corso prematrimoniale, ecc.), si adopera per far partire la richiesta di pubblicazione alla Casa Comunale di residenza degli sposi o inviterà gli sposi stessi a farlo.

Alla fine della celebrazione del matrimonio concordatario sarà cura del parroco trasmettere al comune di celebrazione l’atto di matrimonio per la trascrizione nei registri dello stato civile affinché produca i suoi effetti.

 

Ma cosa succede se uno degli sposi è cittadino italiano e l’altro no?

Documenti matrimonio per non domiciliati in Italia: l’iter burocratico da seguire

Bisogna tener presente che non occorre essere residenti o domiciliati in Italia per sposarsi nel nostro Paese.

Gli sposi celebrano il matrimonio civile nel proprio Paese di residenza e desiderano celebrare il solo matrimonio religioso in Italia: in questo caso, basta presentare il certificato di matrimonio civile rilasciato dal comune dello Stato di residenza e procedere con il matrimonio in Chiesa, che però non ha validità civile in Italia.

Gli sposi vogliono celebrare il matrimonio concordatario in Italia: innanzitutto, la prima cosa da verificare nel caso in cui uno o entrambi gli sposi non risiedano in Italia o non abbiano la cittadinanza italiana, è se nel Paese di provenienza il matrimonio concordatario viene celebrato e riconosciuto giuridicamente. Una volta che si ha la certezza che sia così, si può procedere alla richiesta dei documenti necessari. In questo caso il cittadino straniero che intende contrarre matrimonio in Italia  dovrà fare richiesta al consolato per un nulla osta al matrimonio (che a seconda delle normative dello stato di appartenenza dovrà anche essere  tradotto e legalizzato). Il nulla osta originale solitamente dovrà essere consegnato alla curia della diocesi italiana locale. Le pubblicazioni di matrimonio verranno fatte nel comune di residenza degli sposi e trascorsi 11 giorni, il consolato invierà il certificato di eseguita pubblicazione e le nozze potranno essere celebrate.

Anche gli italiani residenti all’estero e iscritti all’A.I.R.E. devono comunque rivolgersi al consolato e seguire l’iter riportato sopra.  Qualora però uno dei due fosse residente in Italia, le pubblicazioni avverranno nel comune di residenza italiana senza coinvolgere il consolato che si occuperà semplicemente della produzione del nulla osta.

Gli sposi residenti all’estero decidono di celebrare il solo matrimonio civile in Italia: in questo caso, lo sposo che ha residenza in Italia o cittadinanza italiana, farà richiesta di pubblicazione al suo comune di residenza, mentre l’altro sposo dovrà richiedere il rilascio del nulla osta al consolato. Trascorsi i giorni previsti, il rito civile potrà essere celebrato. In questo caso, seppure i comuni di residenza sono differenti ma in due Paesi diversi, le pubblicazioni avverranno solo nel comune di residenza italiano.

Documenti matrimonio per cittadini stranieri: cosa fare

Le cose cambiano, invece, se i futuri sposi non sono cittadini italiani (non residenti in Italia) e desiderano sposarsi nel Bel Paese.

In questo caso, la coppia dovrà sottoscrivere un verbale d’intenti nel quale dichiara che non esistono impedimenti al loro legame di alcun tipo. Si celebrerà dunque quello che viene definito il matrimonio di stranieri di passaggio e sarà sempre e comunque necessario ottenere il nulla osta da parte del consolato competente. In ultimo, per tutta la procedura burocratica e per l’intera cerimonia sarà richiesta la presenza di un interprete.

Se uno dei due sposi non comprende la lingua italiana, in ogni rito civile è comunque richiesta la presenza di un interprete.

 

Per tutte le informazioni relative alla documentazione, “l’ufficio di stato civile” saprà dare tutte le indicazioni a chiunque ne faccia richiesta. Molti comuni sono organizzati anche in via telematica, per questo motivo molte informazioni sono rintracciabili anche nelle sezioni comunali online.

documenti matrimonio

Ecco arrivati alla fine del nostro articolo sui documenti matrimonio in Italia necessari per i cittadini italiani e stranieri.

So bene che sposarsi in Italia resta il sogno di molti e che il lungo e spesso poco chiaro iter burocratico possa farvi demordere dal realizzare il vostro desiderio, ma se posso darvi un consiglio da professionista del settore, vi dico, non arrendetevi: tutta la fatica fatta verrà ricompensata e, se poi deciderete di affidarvi a una wedding planner, non dovrete neppure preoccuparvi di pensare a tutto questo 😉

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