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Matrimonio e Tradizione: tantissime usanze tramandate fino ad oggi

MARILENA GIZZI

Wedding Planner

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Sono secoli che le nozze ci tramandano storie meravigliose di costume e di cultura e trovo che soffermarsi sulle tradizioni del matrimonio ci faccia scoprire un mondo nascosto. Alcune tradizioni con il tempo sono diventate regole entrando addirittura nel galateo, molte invece si tramandano come semplici abitudini, altre ancora rimangono ormai solo credenze.

Vediamo quanti e quali sono, nel matrimonio, le tradizioni a cui ci possiamo riferire:

 

In quali giorni sposarsi

Inizialmente, i mesi per il matrimonio erano soltanto aprile, giugno, settembre e ottobre, successivamente si sono estesi a tutti i mesi, tranne novembre che rimane quello associato al mese dei morti e secondo l’opinione comune porta disgrazia.

Per quel che riguarda i giorni della settimana invece

né di Venere, né di Marte ci si sposa, né si parte, non si dà principio all’arte

perché il martedì è il giorno di Marte, il dio della guerra, il venerdì si credeva fosse il giorno in cui sarebbero nati gli spiriti maligni. La domenica si sposavano solo i contadini mentre per i più borghesi erano indicati  il lunedì o giovedì, al massimo il sabato.

Attualmente tutte le credenze sono state più che sdoganate, niente di quanto tramandato viene fortunatamente più rispettato e ci si sposa in tutti i giorni della settimana.

ADDIO CELIBATO

Prima i Fenici poi gli antichi romani hanno introdotto l’usanza della festa dell’ultimo giorno del celibato dello sposo. In occasione di un matrimonio infatti soprattutto i romani amavano organizzare una festa in onore di Bacco.

L’addio al nubilato si è sviluppato più di recente ed è figlio dell’emancipazione femminile degli anni sessanta, quando le donne hanno iniziato a rivendicare il diritto di una festa tutta per loro, analoga a quella festeggiata da secoli dalla controparte maschile. Tradizione vuole che siano gli amici più vicini ed i testimoni a preoccuparsene.

abito bianco tradizione
tradizione damigelle
le tradizioni del matrimonio

Abito Bianco tra modernità e tradizione

Al contrario di quanto si possa pensare, in passato l’abito non era necessariamente bianco

Il bianco è diventato tradizione quando una nobile, a fine del 1400, scelse il bianco per il suo terzo matrimonio con il Re di Francia, da allora, per elevare il tono e l’eleganza dell’evento nuziale altre regine hanno preferito il bianco. Così, dal 1820 il bianco è stato associato al valore della purezza e del candore delle vergini spose.

 

Il Velo

Nell’antichità il velo era obbligatorio e serviva per coprire il volto della sposa fino alla fine della cerimonia. Si parla dei tempi in cui si combinavano matrimoni per soli interessi economici e il volto coperto della sposa permetteva che lo sposo non potesse avere ripensamenti fino alla fine della cerimonia. 

Un’altra versione del velo risale ai tempi dei Greci e dei Romani, per i quali aveva lo scopo di scacciare gli spiriti maligni. La sposa andava preservata da ogni male esterno.

Il velo oggi si può portare o meno, è piuttosto associato all’immaginario romantico della sposa e quando si sceglie di indossarlo, in alcuni paesi, la sua lunghezza dovrebbe dipendere dagli anni di fidanzamento.

 

Le Damigelle

Gli antichi egizi credevano che il giorno delle nozze gli spiriti maligni si riunissero nel luogo del matrimonio per rovinarlo. Il velo proteggeva la sposa e la presenza delle damigelle, vestite con abiti eleganti e riunite intorno a lei fino all’arrivo in chiesa, serviva per confondere ed evitare agli spiriti di individuare la sposa.

l fatto che la sposa venga accompagnata all’altare dal padre potrebbe rimandare al passaggio di proprietà della donna dal padre al marito, ma potrebbe anche dipendere dal fatto che la sposa non vedeva bene, essendo i veli di una volta molto spessi e poco velati, e poteva quindi aver bisogno di una guida.

Non vedersi il giorno prima del matrimonio

Anche questa tradizione risale all’epoca dei matrimoni combinati, quando sposa e sposo non si conoscevano e non dovevano assolutamente vedersi prima del matrimonio, tanto meno lo sposo poteva vedere l’abito da sposa, onde evitare qualsiasi ripensamento. Oggi questa tradizione si mantiene solo per aumentare l’effetto sorpresa degli sposi.

Una particolare curiosità è questa: si dice che la sposa non possa guardarsi allo specchio con il vestito nel giorno del matrimonio: e, se proprio lo vuole fare deve togliersi prima una scarpa o un orecchino o un guanto. ..  

 

Portafortuna

Questa la conosciamo bene e ci teniamo abbastanza. Sono i 5 accessori che non possono mancare alla sposa. Ma sapete che la tradizione del qualcosa di vecchio etc.  risale all’epoca vittoriana inglese?

· Una cosa vecchia. Simbolo del passato, tutta la vita antecedente al matrimonio e l’importanza che questa ricopre. Ogni sposa deve portare con sé un oggetto appartenente al passato per non dimenticarlo nel nuovo cammino che si va ad intraprendere;

· Una cosa nuova. Simbolo della vita che si sta per cominciare e dei nuovi cambiamenti che questa porterà con sé;

· Una cosa prestata. Da una persona cara simbolo che le persone care restano vicine anche nel passaggio dal vecchio al nuovo;

· Una cosa regalata. Simbolo dell’affetto delle persone che si amano;

· Una cosa blu. Simbolo di sincerità e purezza da parte della sposa. Solitamente è la giarrettiera ad avere qualche dettaglio di questo colore.

Non è finita! Perché la tradizione inglese dice anche

And a silver sixpence in your shoe

Questa relativa alla moneta da 6 pence nella scarpa, è poco conosciuta e si è andata perdendo da un passaggio all’altro. Eppure, è una parte abbastanza importante per i più scaramantici: la monetina nella scarpa della sposa non è altro che un portafortuna, per propiziare una vita matrimoniale ricca di prosperità, ricchezza e benessere. 

tradizione bouquet matrimonio
la giarrettiera nella tradizione
tradizione macchina sposi

Il BOUQUET

L’origine del bouquet risale, pensate, all’epoca della Peste del 1300, quando si percorreva la navata con un mazzolino composto di aneto e aglio per cacciare gli spiriti maligni che causavano l’epidemia.

Con la fine del contagio, le spose mantennero l’usanza ma preferirono erbe più profumate. ramoscelli di mirto o rosmarino, erbe considerate di buon auspicio, a simboleggiare fecondità e fedeltà.  Nel medioevo addirittura, le spose non portavano più ramoscelli in mano, ma ago e filo per simboleggiare i loro futuri “mestieri” di casalinghe…

Poi ci hanno pensato gli arabi e i turchi che per primi hanno inserito i fiori d’arancio per adornare il capo delle spose e, con le invasioni arabe, ne consegue che l’usanza sia estesa anche alle spose italiane. I fiori d’arancio per gli arabi simboleggiavano la purezza interiore delle giovani spose.

Con il passare del tempo dalla corona si passò a piccoli mazzolini di fiori chiusi da nastri di seta e arriviamo ai giorni nostri in cui il bouquet è protagonista tanto quanto la sposa.

Il bouquet è l’ultimo omaggio che lo sposo in quanto fidanzato fa alla sua promessa, chiudendo il ciclo del corteggiamento e simboleggiando l’inizio di una nuova vita insieme. Secondo la tradizione dovrebbe essere lui ad ordinarlo ed eventualmente a consegnarlo poco prima delle nozze e su questo ci sono differenti usanze regionali.

 

I fiori ed il lancio del bouquet

Circondarsi di fiori in tempi in cui l’igiene lasciava a desiderare era l’unico metodo efficace per profumare l’ambiente! 

Fiori per profumare più che abbellire, questa è l’origine della tradizione floreale ai matrimoni 😉

La tradizione del lancio del bouquet nasce in Francia insieme a quella del lancio della giarrettiera, nel XIV secolo. Si pensa che, all’epoca, gli uomini rincorressero la sposa per strapparle un pezzetto di abito come portafortuna: per la sposa lanciare un pezzo del suo abito non doveva essere una bella esperienza, perciò ebbe inizio la tradizione del lancio della giarrettiera, che venne poi sostituita da bouquet.

Divenne frequente che una fanciulla nel giorno delle nozze gettasse ad amiche e a parenti ancora senza marito il suo bouquet: l’augurio era che anche loro presto potessero “afferrare” una felicità ed una fortuna simile alla sua. Insomma la sposa è la persona più invasa di benedizioni il giorno delle nozze e doveva far scendere questa fortuna anche sugli altri.

La preparazione del letto nuziale

Tra i rituali più importanti in vista del giorno delle nozze c’è la preparazione del letto nuziale, primo letto. 

A pochi giorni dal matrimonio, le amiche nubili della sposa devono sistemare il letto. A dare loro indicazioni di solito c’è la mamma della sposa che porta con sé anche il corredo e lenzuola pregiate con cui sistemare il letto. In alcune regioni è usanza disporre su di esso riso, grano e petali di rose.

 

Le fedi

Uno dei simboli del matrimonio sono le fedi che la tradizione vuole che siano indossate sull’ anulare sinistro. Perchè? Quest’usanza arriverebbe direttamente dall’antico Egitto: allora si credeva che la “vena dell’amore” partisse dall’anulare sinistro, per poi snodarsi verso il cuore. Legarsi agli anulari significava garantirsi l’un l’altro fedeltà eterna.

Le fedi non possono assolutamente cadere durante la cerimonia e se, malauguratamente lo fanno, allora a raccoglierle deve essere il prete o l’Ufficiale di Stato, gli unici in grado di eliminare il maleficio.

Il clacson e le lattine

Ci sono molte tradizioni legate alla macchina degli sposi. Per quanto riguarda il percorso che porta al luogo della celebrazione, c’è solo una regola da osservare: la sposa deve sedersi sul sedile posteriore, alla destra del padre. Dopo aver pronunciato il fatidico sì, gli sposi vengono accompagnati al ricevimento da un corteo nuziale, caratterizzato dallo strombazzare dei clacson.

Anche l’auto degli sposi e quelli degli invitati avevano il compito di contribuire a scacciare gli spiriti maligni, infatti, a differenza di quello che si potrebbe pensare, lo scopo di questa pratica non è quello di attirare l’attenzione dei passanti o di festeggiare la nuova coppia, ma quello di scacciare e tenere lontano  le forze del male. Esattamente per lo stesso motivo, gli amici attaccano spesso delle vecchie latte sul retro della macchina. 

La giarrettiera

Tra gli accessori i must have della sposa non manca mai la giarrettiera: indossare questo accessorio, rigorosamente sulla gamba destra, oggi è tutto ciò che rimane di quello che una volta veniva definito Il lancio della giarrettiera. Secondo questa tradizione, i parenti degli sposi durante la prima notte potevano entrare in camera da letto e prelevare giarrettiera e biancheria intima come prova della verginità della sposa e del rapporto consumato.

Nei secoli a seguire, per fortuna, l’usanza si è trasformata diventando un vero e proprio lancio agli invitati maschi. Il significato di questo tipico e tradizionale gesto, risiede nel significato della purezza della sposa: la giarrettiera, infatti, rappresenta simbolicamente una cintura di castità.

 

Il lancio del riso

Una delle tradizioni più conosciute e diffuse è il tradizionale lancio del riso dopo la cerimonia. Inizialmente era il grano il cereale utilizzato, sostituito poi da suo simile bianco. Il motivo per cui si lancia il riso è che viene considerato simbolo di fertilità e di buon auspicio: una sorta di augurio per gli sposi. In altri paesi oltre al riso vengono lanciati anche confetti e fiori. Approfondiremo le tradizioni regionali in cui anche a casa della sposa si lancia il riso…

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tradizione lancio riso
tradizioni letto nuziale

La Sposa in braccio

La festa è finita e per la coppia di sposi è finalmente arrivato il momento di iniziare una nuova fase della loro vita. Ma tradizioni, usi e rituali non finiscono qui.

Lo sposo deve varcare la soglia di casa portando la sposa in braccio.
Ancora una volta si tratta di un’antica tradizione romana: allora bisognava evitare che gli spiriti maligni si annidassero ai piedi e alle gambe della sposa, con il rischio di future maledizioni e sfortune.

 

Le tradizioni non sono terminate, ce ne sono tantissime italiane e più specificatamente regionali che sono molto interessanti da approfondire. Come dicevo in apertura le tradizioni del matrimonio sono abitudini e spesso credenze che non trovano spazio nella nostra attualità. Però trovo molto interessante sapere perchè “si usa”  fare le cose in un certo modo, no?

Nei miei matrimoni alcune tradizioni sono molto rispettate, altre volte sono io a distogliere l’attenzione dalle intenzioni di un parente di famiglia che invece si convince che una credenza antica sia ancora valida oggi. Ecco, certamente è un aspetto su cui ogni volta mi piace ragionare con le famiglie per guidarle a fare le cose nel modo giusto 😉

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